Te Deum laudamus per il dono della vita!
Non è un modo di dire e mai più di quest’anno trascorso, abbiamo visto da vicino questo dono, il più delle volte dato per scontato.
Abbiamo passato il primo giorno dell’anno in terapia intensiva dove stava ricoverato un nostro figlio, lottando tra vita e morte. Nell’angoscia del viaggio, nei dubbi, nelle paure che ci assalivano, arrivammo al Trauma Center accolti dai dottori che, senza trascurare alcun dettaglio, ci hanno fornito ogni spiegazione sulle terapie applicate, come avvenisse la somministrazione dei farmaci, controllati da un’infinità di apparecchiature elettroniche, computer, monitor, telecamere, in un intreccio incredibile di tubi e tubicini, tutto a difesa della “vita”. Poi le ulteriori complicazioni, grazie a Dio superate. E due giorni e due notti senza dormire, mangiare … Ecco, in quella situazione abbiamo potuto vedere visto con chiarezza tre cose:
- Vita e morte che si sono affrontante come in un combattimento continuo
- La scienza medica che ha dato il meglio di se stessa in termini persone, risorse tecnologiche, scientifiche
- Il limite della finitezza umana.
Te Deum laudamus per il risveglio dal coma, avvenuto dopo qualche giorno, non senza fatiche e dolori, e che abbiamo visto proprio come una “risurrezione della carne”
Te Deum laudamus per i nostri figli che hanno dato il meglio di loro, per ogni servizio necessario – sarebbe una lista lunghissima di azioni e servizi che hanno svolto in quei giorni – senza che gli avessimo mai chiesto qualcosa, ognuno sapeva già ciò che poteva e doveva fare … C’è stata nella famiglia un’unità senza precedenti
Te Deum laudamus per fratelli e sorelle, di carne e di fede, presbiteri ed ordini religiosi, comunità e movimenti, amici vicini e lontani che in ogni parte d’Italia ed oltre si sono stretti in preghiera, in digiuni, testimonianza di un affetto che va oltre il semplice “volersi bene” che già è molto, ma che in questa situazione si è reso visibile come il soffrire con chi soffre, piangere con chi piange, ridere (al risveglio) con chi ride, unità di cuori che solo lo Spirito Santo può generare ed alimentare e che ha mostrato in concreto cosa è “la comunione dei santi”
Te Deum laudamus per i medici del Trauma Center dell’ospedale Careggi di Firenze che con professionalità e dedizione totale hanno prestato il loro servizio, la loro professionalità, ma ancor prima la loro vita, sì da far presente la Parola del Siracide che recita: “Onora il medico come si deve secondo il bisogno, anch’egli è stato creato dal Signore. Dall’Altissimo viene la guarigione, anche dal re egli riceve doni. La scienza del medico lo fa procedere a testa alta, egli è ammirato anche tra i grandi.
Il Signore ha creato medicamenti dalla terra, l’uomo assennato non li disprezza.
L’acqua non fu forse resa dolce per mezzo di un legno, per rendere evidente la potenza di lui?
Dio ha dato agli uomini la scienza perché potessero gloriarsi delle sue meraviglie.
Con esse il medico cura ed elimina il dolore e il farmacista prepara le miscele.
Non verranno meno le sue opere!Da lui proviene il benessere sulla terra.
Figlio, non avvilirti nella malattia, ma prega il Signore ed egli ti guarirà.
Purìficati, lavati le mani; monda il cuore da ogni peccato.
Offri incenso e un memoriale di fior di farina e sacrifici pingui secondo le tue possibilità.
Fà poi passare il medico – il Signore ha creato anche lui – non stia lontano da te, poiché ne hai bisogno.
Ci sono casi in cui il successo è nelle loro mani.
Anch’essi pregano il Signore perché li guidi felicemente ad alleviare la malattia e a risanarla, perché il malato ritorni alla vita”
Ecco, tutto questo già ci sarebbe bastato “ma bisognava far festa e rallegrarsi perché questo figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”
E poi i regali di ogni giorno, senza numeri.
Te Deum laudamus anche per i piccoli figli spirituali che ci hai concesso di preparare nei due anni trascorsi ed accompagnarli con i loro genitori a ricevere il sacramento della Prima Comunione
Te Deum laudamus per il campo estivo vissuto con i bambini e ragazzi di comunione e cresima, per il quale eravamo “sufficientemente” terrorizzati data la loro età, ma che poi si è rivelata una magnifica esperienza e tutto è andato per il meglio
Te Deum laudamus per Il pellegrinaggio a Roma, accompagnando giovani all’incontro con il Papa al Circo Massimo, passando per i luoghi di San Benedetto, vivendo momenti di profonda verità
Te Deum laudamus per la possibilità di trascorrere nuovamente qualche giorno a Venezia, nostra città amata (dove speriamo di poter tornare a far visita …)
Te Deum laudamus per il ritiro di inizio corso con la nostra comunità ed anche il ringraziare Dio per i 50 anni del cammino neocatecumenale … che ci fa bene e ci aiuta
Te Deum laudamus per il lavoro che ci hai mantenuto anche per questo anno (sempre più difficile e faticoso)
Te Deum laudamus, questa la dico a denti stretti, per la precarietà economica che è ormai diventata una costante nella nostra famiglia (a volte accetto la situazione, a volte no); io vorrei tanto avere un conto in banca corposo e un fisico asciutto ed invece anche per quest’anno le due condizioni si sono invertite e comunque, anche se “gli atti non son belli” … mai perdere la speranza!
Te Deum laudamus per tutto ciò che è successo e non ricordo ma, in buona sostanza, TE DEUM LAUDAMUS perché ci hai creati e quello che ci dai da vivere è perché veramente ci vuoi bene!!! Donaci l’occhio della fede a noi e ai nostri figli per vedere costantemente la tua opera.
Te Deum laudamus per Serena, per il nostro ventinovesimo anniversario di matrimonio, sposa perfetta (con imperfezioni …) che ammiro tanto (purtroppo non glielo dico) che dopo tutto quello che ha dato per la famiglia – la sua vita – mi ha regalato per il 2019 questo Te Deum, affinché io possa annotare giorno per giorno le Grazie divine e non possa poi lamentarmi con la scusa di essere, come lo sono, alquanto smemorato! …. Ti Amo!

Grazie per questo Te Deum “magnifico” che aiuta a leggere tutto ciò che succede nella vita con gli occhi di Dio. Sapere che esistono persone, famiglie come voi fa bene al cuore. Buon anno.
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Grazie a te e tanti auguri di bene e felicità per il nuovo anno. Combattiamo tutti insieme e giorno per giorno la “buona battaglia”
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