Natale 2017

Il nostro Salvatore, carissimi, OGGI è nato: rallegriamoci! Non c’è spazio per la tristezza nel giorno in cui nasce la vita, una vita che distrugge la paura della morte e dona la gioia delle promesse eterne. Nessuno è escluso da questa felicità: la causa della gioia è comune a tutti perché il nostro Signore, vincitore del peccato e della morte, non avendo trovato nessuno libero dalla colpa, è venuto per la liberazione di tutti.

Esulti il santo, perché si avvicina al premio

Gioisca il peccatore, perché gli è offerto il perdono

Riprenda coraggio il pagano, perché è chiamato alla vita.

(Dai discorsi di san Leone Magno, papa)

E qui ci ritroviamo tutti:

  • Possiamo esultare come santi, certamente, che non vuol dire perfetti o perfettini, ma “diversi” dal pensiero del mondo perché in cammino di conversione con lo sguardo rivolto al cielo;
  • Possiamo gioire come peccatori proprio per il perdono che ci viene offerto;
  • Possiamo riprendere il coraggio quando abbiamo il “cuore pagano”, “mentalità pagana” perché la chiesa “madre” ci aiuta e ci chiama alla vita.

Quindi: Esultanza, gioia, coraggio. E la parola scrutata nei ritiri di inizio corso (che per me – ma credo per tutti – rappresenta la guida dell’anno o cosiddetto corso … appunto) ci annuncia un tempo favorevole che sembra voler intromettersi prepotentemente tra i “giorni cattivi” di cui parlano gli apostoli nelle loro lettere e che stiamo nuovamente vivendo:

….” Egli dice infatti: al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso.

Ecco ora il momento favorevole

Ecco ora il giorno della salvezza”….

I tempi sono cattivi oggi come erano già cattivi nella chiesa primitiva e come saranno sempre cattivi ogniqualvolta verrà negata l’esistenza di Dio; il “tempo favorevole” lo abbiamo già a disposizione “OGGI” nel cammino delle nostre comunità.

Possiamo quindi esultare, gioire, avere coraggio, anche nelle contrarietà e vedere che, nonostante tutto, possiamo combattere contro il grande nemico aiutandoci l’un l’altro, accogliendo l’invito che ci rivolge la lettera agli Ebrei … “Esortatevi piuttosto a vicenda ogni giorno, finché dura questo OGGI perché nessuno di voi si ostini, sedotto dal peccato”.

Viene in nostro aiuto la comunità dei fratelli che pur debole, zoppicante, imperfetta, peccatrice (il sostantivo racchiude una varietà impressionante di atti contrari alla volontà di Dio) vuol far presente e portare nel nostro quartiere, nel nostro paese, nella nostra città, l’annuncio e la testimonianza di Gesù Cristo “vivente”.

Un anno di grazia si chiude e si va aprendo un nuovo “ANNO DOMINI” che vedrà il giubileo del cammino neocatecumenale, i 50 anni di questo dono tra i doni che lo Spirito Santo ha elargito alla sua Chiesa. E sarà festa grande!!!

L’altro giorno leggevo ciò che scrisse nell’anno 1969 Joseph Ratzinger che profeticamente intravide la situazione attuale: “Dalla crisi odierna emergerà una Chiesa che avrà perso molto. Diverrà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi. Non sarà più in grado di abitare gli edifici che ha costruito in tempi di prosperità. Con il diminuire dei suoi fedeli, perderà anche gran parte dei privilegi sociali. Ripartirà da piccoli gruppi, da movimenti e da una minoranza che rimetterà la Fede al centro dell’esperienza………. Sarà povera e diventerà la Chiesa degli indigenti. Allora la gente vedrà quel piccolo gregge di credenti come qualcosa di totalmente nuovo: lo scopriranno come una speranza per se stessi, la risposta che avevano sempre cercato in segreto. A me sembra certo che si stanno preparando per la Chiesa tempi molto difficili. La sua vera crisi è appena incominciata. Si deve fare i conti con grandi sommovimenti. Ma io sono certissimo di ciò che rimarrà alla fine: non la Chiesa del culto politico, che ha già fatto fallimento con Gobel, ma la Chiesa della fede. Certo essa non sarà mai più la forza dominante della società, nella misura in cui lo era fino a poco tempo fa. Ma la chiesa conoscerà una nuova fioritura ed apparirà agli uomini come la patria, che ad essi dà vita e speranza oltre la morte”.

Come sole che sorge,

come sposo dal talamo,

Dio viene a salvarci.

O luce, che risplende

nella notte del mondo,

vinci le nostre tenebre.

O Gesù, re di gloria,

mediatore per gli uomini,

da’ il perdono e la pace.

Buon Natale 2017

Paolo Moroni

2 pensieri su “Natale 2017

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