FIGLI MAGGIORENNI … FIGLI DI UN DIO MINORE

Perché quando si parla di politiche familiari i pochi e scarsi sussidi – attuali o promessi – riguardano sempre e solo figli minorenni?

Nello specifico, perché c’è chi annuncia a gran voce di corrispondere 80 euro per ogni figlio, ma solamente fino al compimento del 18^ anno di età? E dopo?

Perché la “carta famiglia” di sofferta attuazione e che prevede sconti presso esercizi convenzionati, è rilasciata solo in presenza di tre figli “minori” nel nucleo familiare? Ma i maggiorenni a carico e che studiano, forse non spendono?

Perché gli assegni familiari che purtroppo rappresentano un palliativo di misure a sostegno del reddito familiare, vengono corrisposti ai nuclei con figli minori (salvo alcune eccezioni e comunque fino al 21^ anno di età)?

Perché nel mese di settembre 2017 il ministro dell’istruzione Valeria Fedeli, a margine della sua paincredibile ma verortecipazione al Forum Ambrosetti di Cernobbio, alla domanda sul perché gli studenti italiani siano al penultimo posto in Europa nel numero di coloro che conseguono la laurea, ha risposto così: “Una delle cause maggiori è la provenienza delle famiglie, a basso reddito che spingono poco per la formazione universitaria di alto livello” ….. CIOE’ …………….. INCREDIBILE!! ….. Ma grazie!!! E allora perché quei pochi e scarsi sussidi a sostegno del reddito familiare si interrompono al compimento del 18^ anno di età del figlio? Cioè perché un figlio maggiorenne che studia in un corso universitario (quindi fino ai 24 o 25 anni ….) di fatto “scompare” dal nucleo familiare cui appartiene, con la conseguenza che il padre (o la madre) non riceva più gli stessi sussidi, ancorché pochi, di quando era minorenne? In concreto un figlio maggiorenne non costa (brutta parola) forse di più di quando aveva pochi anni? Abbonamenti, libri, trasferte, un po’ di autonomia per vita sociale ….. Si, si, ma può mantenersi con qualche piccolo lavoro part time …

E allora perché un figlio maggiorenne che lavori in forma precaria e parziale al fine di mantenersi gli studi, debba essere considerato non più a carico se il suo reddito “lordo” supera euro 2.840? E perché questo limite risale al lontano anno 1995 senza aver avuto nel tempo alcun adeguamento. E perché nell’ultima legge di bilancio, dopo tantissime pressioni, questo limite è stato adeguato ad euro 4.000 ma a partire dal 1^ gennaio 2019! Ma che paura di accordarlo da subito …. A parte il fatto che se prendi le tabelle ISTAT l’adeguamento dovrebbe essere portato ad euro 4.400 ….

E poi basta bonus! A chiunque vinca le elezioni, anche se personalmente spero una certa parte, chiedo una politica familiare seria e strutturata e una tassazione “orizzontale” cioè che faccia riferimento alla composizione del nucleo familiare, senza balzelli o piccoli contentini, senza la “paura” dover di sostenere troppo le famiglie … tante volte si corresse il rischio di farle star bene economicamente! Guardate miei cari che il ritorno per le casse del nostro Stato non sarà probabile, ma garantito! E maggiore!!!

Ecco, per concludere volevo dire che nel giugno dello scorso anno, intervenendo ad un convegno dal titolo “famiglia welfare d’Italia” a nome dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose (noi abbiamo cinque figli) in premessa dissi che il fatto di avere molti figli è stato sicuramente un dono di Dio, ma in concreto ha rappresentato per noi una “libera scelta di fede” senza guardare alle politiche familiari latitanti, scelta maturata proprio in un cammino di fede, appoggiando il tutto sull’unico Datore di Vita che si è manifestato in ciò che ci era necessario mediante la sua Divina Provvidenza, per davvero non per finta!

Ecco, in buona sostanza andrò a votare per difendere la vita e la famiglia! Mai perdere la speranza!

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