Te Deum laudamus per l’anno passato e per il nuovo anno che è appena iniziato, per essere creature Tue e nello stesso tempo creatori, compartecipando nell’opera della creazione, nella missione che ci hai affidato.
Te Deum laudamus per la famiglia che ci hai donato, per figli che ci hai affidato; guida e proteggi i tuoi figli, ogni giorno ti benediciamo, lodiamo il tuo nome per sempre. Tu sei la nostra speranza, non saremo confusi in eterno.
Te Deum laudamus per la chiesa, per i nostri presbiteri, per i fratelli della comunità, gli amici, i colleghi e tutti i conoscenti; per le persone che ci farai incontrare in questo nuovo anno.
Te Deum laudamus per i nostri limiti e i nostri difetti che ci obbligano ad alzare gli occhi verso Te e chiedere aiuto sempre; per la misericordia che riversi in abbondanza e che trasforma la nostra tristezza ed angoscia in gioia.
…. lago di Tiberiade …. camminare “fisicamente” sulle acque non ci è riuscito (io pensavo di si … tant’è che non avevo tirato su i calzoni…) però camminare sulle “difficoltà della vita” lo stiamo sperimentando da tantissimi anni … e il merito non è nostro! …………. #sapevatelo
AUGURI A TUTTI PER IL NUOVO ANNO!!! BUON CAMMINO E BUON COMBATTIMENTO!!!
“” Ogni tanto ci aiuta il fare un passo indietro e vedere da lontano.
Il Regno non è solo oltre i nostri sforzi, è anche oltre le nostre visioni.
Nella nostra vita riusciamo a compiere solo una piccola parte di quella meravigliosa impresa che è l’opera di Dio.
Niente di ciò che noi facciamo è completo.
Che è come dire che il Regno sta più in là di noi stessi.
Nessuna affermazione dice tutto quello che si può dire.
Nessuna preghiera esprime completamente la fede.
Nessun credo porta la perfezione.
Nessuna meta né obbiettivo raggiunge la completezza.
Di questo si tratta: noi piantiamo semi che un giorno nasceranno.
Noi innaffiamo semi già piantati, sapendo che altri li custodiranno.
Mettiamo le basi di qualcosa che si svilupperà.
Mettiamo il lievito che moltiplicherà le nostre capacità.
Non possiamo fare tutto, però dà un senso di liberazione l’iniziarlo.
Ci dà la forza di fare qualcosa e di farlo bene.
Può rimanere incompleto, però è un inizio, il passo di un cammino.
Una opportunità perché la grazia di Dio entri e faccia il resto.
Può darsi che mai vedremo il suo compimento, ma questa è la differenza tra il capomastro e il manovale.
Siamo manovali, non capomastri, servitori, non messia.
Noi siamo profeti di un futuro che non ci appartiene. ””
Oscar Arnulfo Romero